Voglio fare una riflessione, personale, sulla mia situazione e sul mio mondo del lavoro. Nulla di quanto segue è inventato, e vi prego, a chi lo leggerà, di non farlo con la percezione di una presunzione di una persona che si lamenta. piuttosto, di una persona che si sente sola, lavorativamente parlando e che cerca un confronto con altri che hanno passato la sua stessa situazione.


Partiamo da qui: mi ritengo davvero fortunato. E dico "fortunato" non nel senso comune del termine, perché la sorte che mi accompagna non è mai stata frutto del caso (o in diversi casi felice). È piuttosto il risultato di scelte consapevoli e ragionate. Per fare una semplificazione, prenderò il detto “ha saputo prendere al volo il treno quando è passato”. Forse, probabile, ma quel treno lo stavo aspettando alla stazione, con il biglietto già in mano.

Ho cominciato a lavorare molto giovane, prima di tanti altri coetanei. Sono passati ormai 8 anni da quando ho iniziato a farlo a tempo pieno, ma in realtà, se contiamo i lavoretti fatti prima di aprire la partita IVA, arrivo a più di 13 anni di esperienza. Ho sempre scelto la strada dell'autonomia lavorativa. Avevo paura di rinchiudermi in un ufficio a ripetere gli stessi compiti tutti i giorni e di cadere nella monotonia. Alla sicurezza di un posto fisso, ho sempre preferito l’avventura imprenditoriale, ma all'epoca, tra i 15 e i 16 anni, sapevo anche di non avere le competenze per avviare qualcosa di mio.

Le competenze sono arrivate col tempo: ho iniziato con il montaggio video, imparato gli effetti speciali digitali (VFX) e mi sono specializzato in fotografia in diversi settori. Da lì, ho esplorato il video-making, abbracciando la produzione e post-produzione di contenuti multimediali. Questo è stato il mio trampolino di lancio, che mi ha aperto diverse strade e offerto nuove opportunità anno dopo anno.

La mia propensione alle materie scientifiche mi ha portato a conseguire una laurea con una combinazione di studi umanistici e informatici. Ho studiato programmazione, linguistica computazionale (quelle AI che sono tanto di moda oggi), ma anche latino, lingua e storia dell'arte. Questi studi mi hanno aperto le porte a diversi settori, costruendo delle solide basi in programmazione, ma anche coltivando la mia propensione naturale verso la materia umanistica, diventando un ponte fra il tecnico e l’utente finale fruitore del servizio. Così, ho potuto espandermi ben oltre il mondo della fotografia e del video.

Col tempo, mi sono cimentato in vari ruoli: fotografo per eventi, stampa e prodotto; video editor; regista; tecnico di regia. Ho esplorato i social media diventando YouTuber e poi Creator su Instagram, con pagine da milioni di follower. Ho anche sperimentato con Twitch, diventandone affiliato in pochi mesi, e ho lavorato su brand identity per aziende e privati.

Ho diretto un’agenzia creativa per 3 anni, salvandola dalla bancarotta e sviluppando nuove linee di business. Ho anche partecipato a bandi nazionali ed europei, e allestito mostre fotografiche e scultoree.

Ho anche disegnato qualche prototipo, poi realizzato, come “product designer” assieme ad ingegneri della F1 e MotoGP e a grandi multinazionali in ambito food & beverage, con cui ho realizzato una stampante alimentare. Ho ricevuto anche qualche titolo, come nel 2018, quando sono stato ambasciatore per Universal Picture e ho avuto il piacere di collaborare con diversi grandi del settore, come Disney, Sony e BMW.

Per spaziare, ho pilotato droni per delle riprese aeree, che ad oggi sono gelosamente custodite come “materiale universitario prezioso”, nel 2016 e 2017. E ho fatto parte di una pubblicazione editoriale legata al mondo della Shoah, dove ho avuto il piacere e l’onore di collaborare e intervistare con diversi testimoni che hanno raccontato la loro storia, come la Sen. Segre e la sua compagna di viaggio Goti Bauer.

Infine, per toccare quasi tutti gli ambiti ma senza scrivere l’intera storia della mia vita, ho esplorato anche il mondo della formazione, dove ho tenuto diversi workshop in passato su temi come il videomaking, il processo creativo, la realtà virtuale del “Metaverso” e il ruolo del Web3 nel marketing e nello sviluppo industriale. E ho avuto una cattedra in affitto all’Università per 2 anni e mezzo, dove ho tenuto un corso su post produzione digitale, in particolar modo nei video, basato su After Effects base e avanzato.

Tuttavia, nonostante questa varietà di esperienze, mi trovo ad affrontare una sfida costante: la difficoltà di avere qualcosa di mio e di concentrarmi su un solo campo senza escludere le opportunità laterali. Questa apertura mi ha spesso portato a essere visto come una risorsa sfruttabile all'infinito. Ogni volta che cerco di stringere un po’ i rapporti all'interno di una realtà lavorativa, finisco per essere coinvolto in giochi di potere che non apprezzo apprezzo affatto.

La mia risposta a queste situazioni è sempre stata uguale: ho lasciato. Questo atteggiamento mi ha etichettato come "il traditore" agli occhi dei manager e vigliacco a quelli dei middle manager o dei colleghi, che in più di un'occasione mi hanno spronato a “combattere” per ottenere di più e rimanere. Ma preferisco mantenere la mia integrità piuttosto che cercare di convincere le persone che non rispettano la mia etica.

Quindi, eccomi qui, riflettendo sul mio futuro come spesso accade. Nonostante le difficoltà, non voglio rinunciare alla collaborazione; credo fermamente che unire le forze sia molto più produttivo che lavorare da soli.

Chissà cosa mi riserverà il futuro, se mi trasformerò in una persona avara che insegue i soldi, a discapito di etica e sogni, o se continuerò a balzare di azienda in azienda fino a fondare inevitabilmente qualcosa di mio, in solitudine.

Voi che fareste al mio posto?

Grazie per aver letto fino a qui.


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发布时间:2024-04-20 12:21:04